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Giannina Milli
"Un carteggio (Giannina Milli a Luisa Amalia Palladini)"
Rivista abruzzese, anno X, fasc. 3., Marzo 1895, p.101-109
Teramo: Tip. del Corriere Abruzzese, 1895

Note from page [101]
Nota .--Il Petraglione ci manda la seguente lettera da porsi a modo di prefazione al Carteggio:

Caro Pannella,
ti promisi una volta di raccogliere e mandarti tutto ciò che mi fosse capitato, riguardante il tuo Abruzzo forte e gentile.
La promessa te la feci quando avevo agio di studiare serenamente, quando il lavoro materiale di tutti i giorni non mi aveva ancora conquistato ed imbecillito, quando, insomma, avevo più fede e più speranze. I bei tempi passarono, mio buon amico, ed ecco perchè ho dovuto tanto indugiare prima di adempiere all'antica promessa.
Oggi sono lieto di poterti offrire dieci lettere inedite di Giannina Milli. Le ho trovate frugando nella corrispondenza di Luisa Amalia Paladini, e le ho prese per gentile consentimento degli eredi.
Ti dirò, ad onor del vero, che, fino all'anno scorso, ignoravo chi sia stata la Paladini. tanto celebre ai suoi tempi, e morta nel 1872, qui, in Lecce, dove io vivo e lavoro. Un'ignoranza, come vedi, imperdonabile, alla quale ho cercato di riparare leggendo qualche opera dell'egregia douna, e raccogliendo notizie intorno alla sua vita battagliera ed ai suoi scritti.
Le dieci lettere non bauno importanza storica, nè importanza letteraria; e non hanno nemmeno il pregio della rarità, perchè la Milli ebbe molti amici, i quali conservano in gran numero le graziose sue lettere. Mi sembrano invece importanti per la nota d'intimità che le informa e che rivela tutta l'energia e tutto il candore dell'anima di Giannina. Io, prima di avere fra mani queste lettere, non conoscevo la psiche dell'improvvisatrice; e pure, dopo aver dato una scorsa al carteggio, la figura della Milli mi è apparsa innanzi, con mirabile precisione di contorno, ed è anche rimasta intatta dopo che mi son procurato il piacere di leggere il tuo studio sulla vita e sulle poesie della tua illustre concittadina. Perciò il valore delle lettere, prese complessivamente, non mi sembra trascurabile.
Debbo aggiungere poi che non avendo alcun biografo delle due amiche accennato ai loro intimi rapporti d'amicizia, la pubblicazione del carteggio potrebbe essere anche un lieve contributo per biografie più estese e più complete. [Gli antenati della Paladini uscirono di Teramo dopo l'uccisione del Duca Andrea Acquaviva e nel 1417 si stanziarono in Lecce. Cosi nelle vene delle due celebri doune scorreva sangue Abruzzese l'rdi Note e Corrispondenze di questo fascicolo. -- LA RIVISTA]
A ogni modo, caro Pannella, cancellami dal libro dei tuoi debitori, come io ti cancello da quello dei miei creditori, i quali, grazia al cielo [te lo dico sinceramente e senza fini reconditi] per ora non sono molti.
Stammi bene e voglimi bene.
Lecce, 4 febbraio 1895.
GIUSEPPE PETRAGLIONE

Prima lettera.

Per fortuna ho trovato, fra le altre, la prima lettera e l'ultima della Milli alla Paladini. Il carteggio che pubblico ha forse qualche laguna, ma per quanto io abbia potuto cercare diligentemente nella corrispondenza della Paladini, non ho trovato che queste dieci lettere.
--L'Ugolini, al quale vuol essere ricorda a la Milli, è Filippo Ugolini, letterato e patriota toscano.
--Antonio è uno dei fratelli di Giannina.

Seconda lettera.

La Milli, celebrò in alcuni versi una sorella per nome Luigia, ma questa morì, sui quattordici anni, il 6 aprile del 1841. La Gigina di cui qui si parla è, naturalmente, un'altra sorella alla quale fu dato, per memoria, il nome dell' estinta.
--Le lettere che nella data non contengono il nome di alcuna città, furono scritte a Firenze nel tempo in cui la Paladini vi dimorò come Direttrice della Scuola Normale femminile. Fra queste lettere ve ne sono cinque senza precise indicazioni di tempo: io le ho ordinate nel modo che mi è sembrato più logico, relativamente alle vicende della vita di Giannina.

Sesta lettera.

Quantunque la data non ce lo dica, questa lettera fu scritta certamente nel gennaio del 1867, pochi giorni prima che la Milli si recasse a Venezia.

Decima lettera.

Nel 1872, per incarico del Ministero della Pubblica Istruzione, Giannina Milli venne in Puglia ad ispezionare gl'Istituti pii e le scuole private. Nel febbraio di quest'anno medesimo la Paladini era stata chiamata alla direzione del Convitto femminile Vittorio Emmanuele II, allora nascente in Lecce, ed aveva condotto seco alcune giovani maestre di sua fiducia. La valorosa educatrice rimase per pochi mesi solamente a capo dell' Istituto, chè ella morì nella notte del 17 luglio 1872, dopo una malsania di appena tre giorni. Questa decima lettera è adunque l' ultima del carteggio.
--Il Duca di Cavallino, Sigismondo Castromediano - per chi non lo sappia - fu compagno di prigionia del Poerio e del Settembrini, ed ora, circondato dall'ammirazione sincera dei buoni, vive nel suo castello medioevale di Cavallino, piccolo comune a sei chilometri da Lecce.

G. PETRAGLIONE


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Diversi componimenti in lode dell' opera