Enrichetta Usuelli Ruzza
Versi con prefazione di Francesco Flamini
Padova: Drucker, 1906
PREFAZIONE
[p. IX]
Degna amica di Erminia Fuà-Fusinato
e di Caterina Percòto, l' autrice di
questi versi, quasi settantenne, non appartiene,
quanto all'arte, alla generazione
presente; ma nel raunare, con giudiziosa
scelta del meglio, « le frondi sparte » della
sua opera poetica, ha saputo ispirarsi a
concetti di modernità singolare. Chi raffrontasse
la redazione qui data di poesie
già divulgate per le stampe, con quella che
vide la luce una ventina o trentina d' anni
sono, resterèbbe maravigliato del sottile
e paziente lavorìo di lima mediante il quale
la valente poetessa ha ringiovanito i suoi
canti, per modo che possono riuscir graditi
[p. X]
anche oggi a chiunque abbia gentilezza
di sentimento e sano gusto d'arte.
Secondo il consiglio datole molti anni fa
da Giosue Carducci, ella ha coraggiosamente
ripudiato certe parti delle sue piú
vecchie poesie, che sapevano di romantico
o d'accademico; inoltre, ha rammodernato
gli epiteti e, in parte, la tecnica del verso.
N' è scaturito questo canzoniere, dove
poesie d' ogni metro e d'ogni argomento
si susseguono in bell' ordine, richiamandoci
col pensiero alle fasi per cui è
passata nell' ultimo quarantennio la lirica
italiana.
Quello che piú mi pare notabile nella
raccolta di versi che presento ai lettori,
è appunto tale varietà, che pur s'accompagna
ad una costante nobiltà di pensiero
e accuratezza di forma. Dall'arguzia heiniana
[p. XI]
di Voli d' Icaro si passa in Conjurant
amice alla riflessione sull' universa
armonia cara allo Zanella; dal grave sermone
in versi sciolti, di sapore un po'
leopardiano (Vegliando, All' amica d' infanzia
ecc.), allo stornello popolare (Altair,
Ad una mammola precoce ecc.); dalla saffica
rimata alla ballatetta; dal sonetto
di tipo petrarchesco all' alcaica carducciana;
dal quadretto di genere, gradito all' autore
di Myricae, al polimetro dei Romantici.
E sempre, in ogni genere di poesia,
l' autrice dà prova di possedere i segreti
della tecnica; sempre (poi che ascolta
le voci della natura e del sentimento) ha
immagini non isforzate ed anche taluna
movenza di pensiero o di stile ignota a
quante altre scrittrici di versi ebbe l'Italia
prima di Ada Negri e Vittoria Aganoor.
[p. XII]
Che soavità d' espressione in questa
dipintura!
Ma dal petto materno il bambinello
stacca le rosee labbra e la manina
che mollemente vi premea: col guardo
già natante nel sonno, il noto volto
cerca, e par che sorrida, e poi con lungo
sospiro s' addormenta. (pag. 28)
Giustamente il Carducci, scrivendo il 16
settembre 1870 all'autrice, diceva: « Non
mi ricordo di aver mai letto descrizione
di tal fatta piú bella e piú vera!….
Questo fenomeno tutto particolare
del sonno dei bambini, tanto naturale e
tanto artistico, nessuno mai l' aveva colto.
Insomma, è quadro tutto nuovo e tutto
vero, dipinto con una finitezza, con una
leggerezza, con un affetto ammirabile ».
Molta finitezza di forma e profondità
d' affetto ha parimente la prima delle tre
[p. XIII]
ballate formanti la delicata Trilogia domestica;
alla gentilezza antica dei dicitori
del « dolce stile » vi sento congiunta la
semplicità propria degli odierni poeti casalinghi:
…. dentro il bicchiere languiva la rosa,
i passi lenti davan cupo suono;
e tosto il cuore ti chiedea perdono,
se a breve riso il mio labbro s'aprìa.
Fra le altre gemme onde riluce, qua
e là, questa silloge di vecchi versi ringiovaniti,
noto Altair, rispetto toscano di felice
movenza, l' ode nobilissima in memoria
di Giacomo Zanella, la sconsolata strofe
Alla memoria, la ballata sacra San Gerardo,
dove mi piacciono specialmente la « ripresa »:
Nella notte dei foschi anni s'inalba
la visïone radïosa e pura
[p. XIV]
e la « volta » della prima strofe:
Porte di luce, or chi mai vi disserra
a stenebrare la caligin dura!;
la saffica, pure religiosa, Sul Grappa;
il primo dei due sonetti Sul lago d' Iseo,
efficacemente pittorico nelle quartine;
Temporale vicino, quadretto fedele al vero;
Ad un crisantemo, che ha tratti eleganti,
come ad esempio:
Nè piú del vento i fremiti odorosi,
nelle tiepide sere,
soavi compiran furti amorosi
su le tremole antere;
Ad una giovinetta, che comincia con una
strofa ammirevole:
Sprizza guizza di repente
su dal trepido orïente
una luce porporina;
palpitando la marina
gonfia il seno alla carezza
della brezza;
[p. XV]
infine, l' Appello al lavoro, poesia ispirata
da sincero sentimento cristiano sociale.
Ad un libro come questo piace augurare
la maggior diffusione fra quanti pensano
che la poesia adempia il più nobile
degli uffici allorquando rappresenti non
un faticoso, e quasi affannoso, sforzo per
conseguire la bellezza, ma uno spontaneo
prorompere nel verso, sapientemente
lavorato, di sentimenti atti ad aprire i
cuori alla bontà.
Padova, 20 Ottobre 1905
Francesco Flamini
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