Egregia e carissima Amalia,

La signora Elisa Tommasi, reduce da questa mia Napoli, vi recherà mille baci e mille saluti che io e la mamma le affidiamo hellip;, questa lettera poi servirà a procurarmi due righe di vostro carattere, che mi assicurino che pensate ancora qualche volta a me, come ad un' amica che molto vi riverisce e vi ama, sebbene abbia la gravissima colpa di non avervi mai, direttamente, rivolto un saluto in iscritto. Io non saprei dirvi quanto tempo resterò in Napoli, ma se la pace (cosa difficilissima) non viene turbata a primavera, forse ci rivedremo. Voi ricordatemi, per cortesia, al nostro buono e Ch. Ugolini, al vostro venerando genitore e alla cugina vostra. Mia madre ed Antonio vi riveriscono, ed io vi abbraccio di cuore.

Napoli, 2 dicembre 1860.

Vostra obl.ma amica
Giannina Milli

Carissima Amalia,

La Gigina è un poco infreddata, e la mamma ha voluto che se ne stesse in riguardo qualche giorno, ecco perchè non è venuta a scuola. Se domani starà meglio, come spero, tornerà senza fallo a profittare delle lezioni, che tanto le duole aver dovuto trascurare ieri e oggi. Essa vi riverisce, e lo stesso fa la mamma io vi do il buon giorno, e un affettuoso abbraccio.

Giovedi mattina

Vostra dev. obl.ma amica
Giannina Milli

Mia cara Amalia,

La mamma, tornando a casa dopo avervi veduta, mi ha detto aver saputo da voi della probabilità che Gigina possa esser prescelta tra le sei maestrine che dovete spedire nel Regio Educandato di Napoli. Siccome, nonostante il desiderio di veder collocata questa cara figliuola, ella deve essere naturalmente molto restia a strapparsela di nuovo dal fianco, e la stessa Gigina ha cominciato di già a piangere, così stimo necessario pregarvi in segreto, di usare tutta la vostra soave influenza per persuadere entrambe a questo sacrifizio, che d'altronde io stimo necessario quanto doloroso. A me pure passerà il cuore dovermi separare da mia sorella, ma penso alla sua sorte avvenire più che al momentaneo dispiacere, tanto più che in Napoli ella ritrova il Babbo e un fratello, e sino a tanto che io dovrò vagare di città in città, tanto sarebbe a lei restare a Firenze quanto a Napoli, per ciò che concerne la separazione dalla mamma; chè a niun patto io vorrei avvezzarla alla vita girovaga e distratta in così giovanile età.

Scusate la noia che vi do, e vogliate nella vostra affettuosa saviezza comprendere e compatire la vostra.

Mercoledi, 22 gennaio.

Dev. obl.ma amica G. Milli

Pisa 16 del 1863

Mia buona Amalia,

Non prima di ieri mi fu dato di avere il vostro carissimo dono e l'affettuosa letterina che l'accompagna.

Io e la mamma abbiamo pianto di tenerezza e di gratitudine al vederlo, ed abbiamo concordemente esclamato: solo l'animo altamente gentile ed affettuoso della Egregia Paladini potea concepire un così delicato pensiero! La mamma ha già scritto alla Gigina questo nuovo tratto della vostra benevolenza verso di noi, e son certa che anch'essa ne sarà profondamente commossa. Vi prego di ringraziare da parte mia la giovinetta che ha compito il lavoro cominciato da mia sorella, e di ricordarmi con molti amorevoli saluti alla sig. Rondani, alla Cesira Scartabelli e alle altre maestre ed alunne.

Avrete ricevuto una mia lettera ed una grammatica pubblicata in Napoli da un mio amico. Tanti ossequî al vostro buon Padre; grazie degli augurii che vi rendo centuplicati, ed abbiatevi mille saluti di questi miei e un abbraccio dalla vostra aff.ma

Giannina Milli

Mia cara Amalia,

Oggi è la vostra festa, ed io che non posso, come nello scorso anno, venirvi a fare di persona i miei augurii di felicità, supplisco alla meglio, con due righe che vengono a ricordarvi come il mio cuore è a voi rivolto, benchè da lontano, con quell'affettuosa riverenza che voi sapete ispirare col vostro ingegno e colla bontà vostra. Credo che Gigina vi avrà pure scritto, però che me n'espresse il proposito nell'ultima sua lettera; ella mi dice che in quell'educandato mancano di maestrine, e che pensano rivolgersi a voi per averne. Noi siamo in Genova da pochi giorni, e a me pare di starci meglio che a Milano, dove mi son trovata poco disposta ad improvvisare, così che ho stimato non dover dare l'accademia.

Vi prego di ricordarmi con mille saluti alla signora Rondani, alla Cesira Scartabelli, alla Pozzolini e alle altre maestre. Mia madre vi riverisce e vi fa anch'essa mille buoni augurii, io vi abbraccio e mi ridico

Vostra aff. ammiratrice ed amica
Giannina Milli

Mia cara Amalia,

Mille piccole contrarietà (tra l'altre la stanchezza della povera mamma, imbarazzatissima in questi giorni) m' impediscono di venir di persona a salutarti ed abbracciarti prima di muovere per Napoli, ove ci spinge il desiderio di rivedere il babbo e la Gigina.

Spero che vorrai perdonarmi l'involontaria mancanza, tanto più che la combinazione ha fatto sì che non ti ho trovata in casa l' ultima volta che ci venni, e dopo di giorno in giorno il tempo m'è volato via. Ti auguro felice il prossimo tuo giorno onomastico.

Ricevi adunque anche i saluti di mamma, conservati sana ed ama sempre la tua aff.ma amica

Casa, 15 giugno.

Giannina Milli

D. S. Fammi il piacere di salutare per me la buona sig. Scartabelli e le altre maestre della scuola.

Amalia mia carissima,

Dal primo dell'anno mi si è messo attorno un rappiglio pel quale sarebbe necessario ch'io guarissi prima di avventurarmi al viaggio per Venezia.

Questo sarebbe fissato per giovedì prossimo, sicchè il medico vuole ch'io non prenda fresco, altrimenti non mi permetterà di partire… tutto questo per dirti la causa per la quale mi sarà forza rinunziare al piacere, anzi al bisogno, di venirti ad abbracciare prima di allontanarmi per alcuni mesi. Scusami adunque, carissima Amalia, scusami e ricordati di pregare per me, acciò Dio mi dia salute ed ispirazione per non riuscire troppo al disotto della cortese aspettazione che si ha in Venezia del mio povero sfruttato ingegno.

Mamma ti fa tanti amorevoli saluti; Gigina, che resterà quì col Babbo, ti riverisce; essa verrà presto a trovarti.

Addio. Sta sana ed ama sempre

Di casa, lunedi.

la tua aff. amica
Giannina Milli

Mia carissima Amalia. Anche tu dunque sei caduta! hellip; Pare che le disgrazie di questo genere abbiano preso a perseguitarci. Non so dirti quanto io sia dolente del tristo caso; mi proponevo di venir presto da te, e ora affretterò la mia visita quanto più mi sarà possibile. Ti ringrazio del caro dono, che terrò con gli altri avuti da te, come pegno di quella benevolenza che tanto mi onora. La mia mano va meglio, ma non mi consente di tracciar caratteri più intelligibili di questi. Addio e grazie di nuovo. Questi miei ti riveriscono, ed io son sempre

Casa, 16 febbraio.

tua aff. amica
G. Milli

Mia buona ed egregia amica,

La signorina Adele Stiatti, che non sua madre verrà a presentarti queste righe, vorrebbe essere ammessa in qualità di alunna alle Scuole Normali. È una buona e gentile giovinetta ch'io conosco ed amo molto, ed abita nel quartiere accanto al mio; essa ha già fatto il suo corso di studii in un istituto priprivato, e vorrebbe continuarli sotto la tua direzione. Appartiene ad un'ottima e civile famiglia ed ha ricevuto accurata educazione. Il favore ch'io chieggo per lei alla tua amicizia, è quello d'informarla di quel che deve fare per ottenere di essere ammessa; spero del resto che non sarà tardi, per essere ricominciate le scuole.

Sarei venuta a vederti, ma l'Elisa Tommasi, con cui dovevo accompagnarmi, ebbe il marito infermo per più di un mese, ed ora ella stessa è ammalata; io da una settimana con un fiero raffreddore sto fra letto e lettuccio, e Gigina che tornò benissimo dal suo viaggio, co' primi freddi torna ad essere un po' sofferente. Ad ogni modo appena potrò, aspettati l' alto favore d' una mia visita. Scusa lo scherzo, cara Amalia, e scusa le noie che spesso ti do. Accogli i saluti di mamma, gli ossequi di Gigina, e un abbraccio dalla tua

Di casa, il 2 dicembre 1868.

aff. amica
Giannina Milli

Bari, 12 luglio 1872.

Mia carissima Amalia,

Son proprio qui, in carne ed ossa; e poichè avrò visitati gl'Istituti Pii e le scuole private femminili della Città e della Provincia, me ne verrò a Lecce, dove sarò lietissima di trovarti in buona salute, e sodisfatta dell'onorevole posizione dovuta unicamente al tuo merito. Non potrei dirti, sin da ora, quando verrò, perchè ho appena cominciato il mio giro. Il matrimonio di Gigina, avvenuto il primo di giugno, e la malsania di mamma (ch'è qui meco, e ti saluta affettuosamente) mi fecero ritardare il viaggio.

Non mancherò di avvertirti quando avrò fissato di venire a Lecce. Intanto fammi il favore di ricordarmi con tanti saluti al Duca di Cavallino e alle tue maestre toscane. Accogli i miei ringraziamenti per l' amorevole tua lettera e credimi sempre

tua aff. amica
Giannina Milli

D. S. Stavo per mandare alla posta la presente, quando ho ricevuto la tua seconda lettera.

Grazie a te ed al Duca dell' offerta della cella nel Vittorio Emmanuele. Verrò, a suo tempo, ad occuparla per una notte e due; poi, se dovrò trattenermi, mi troverò un alloggio.

Ti dico questo perchè ignoro se il Convitto sia Provinciale e se cada sotto la mia Ispezione.