ANNOTAZIONE A
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Ecco un brano di lettera scritta da Lorenzo al fratello mentre si
trovava a Firenze,
« a la porta a S. Piero a Gattolini ».
= A di 10 di febbraio. Iersera, per la grazia di Dio, giunsi qui a la
porta, e fu sì tardi che con fatica ti fe' quattro versi: che in
quel poco del tempo ebbi vicitazioni assai, e la porta non potea
soprastare. Ora sono a ore 11 innanzi dì, ed a ventura ti fo
questi dua versi, che aspetterò la porta s'apra, e la
darò al procaccio .... Marco iarsera mi vicitò:
pochissimo potette stare meco. Iscriveti, e simile mona Alessandra,
sopra certa materia. Parmi debbi aoperare e ferri .... E io qua
m'aopererò a quello potrò... Non ti dico altro;
chè ne vedrai più non ti dico. E ora è tempo.=
E quest'altro di una lettera da « Camerata » de 14 di febbraio,
ch'è parte in cifra, ma decifrata.
= Io arrivai qui a dì 9, cioè a la porta: chè
più avanti non s'è per ancora disteso ci mio
comandamento, che per tutto marzo dura. Bene e' fu concluso più
volte nelle Pratiche io entrassi: poi, al passarla fra li Otto, non
s'è ottenuta, e solo uno v'ha contradetto. Non dubitassi
imperò sia stato per malivolenza c'abiano; ma è
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che Piero (Medici) ha voluto mostrare a messer A. (Angelo Acciaiuoli)
ci ha favorito, quando si stima avere fatto a cominciare: e le loro ize
m'hanno sopratenuto....Messer Luca (Pitti) ci ha prestato favore e
Luigi e Bonaccorso. Piero e messer L. sono una medesima cosa. Tutto
altro intendessi, è vento. E Antonio Pucci guida tutto
più che mai: al quale ho fatto parlare, e ringraziare assai, e
inoltre pregarlo s'aoperi al resto: la qual cosa ha promesso fare, e
mandatomi a dire mi parlerà avanti passi tre o quattro
dì, e dentro a la porta. E da altri ho auto sentore come hassi
concluso in tutto; e mi dia di bona voglia. Credo lo faranno per
compiacere al Re: ma bastiti bisogna sia riconosciuta da Piero, el
quale trae ar. (f. argento) quanto può. E di buono luogo intendo
compiacerebbe al Re. Parli avere 23 (Duca); e avendo 20 (il Re), del
quale è fatto oggi qui grande stima, li parrebbe sedere pari.
Dietisalvi in questa materia se n'è governato più cauto,
pure in favore. Messer A. e Dietisalvi s'intendono bene: messer L.
putanegia, ma con P.o si strigne. Questo è vangelo. Io sì
ho auto assai vicitazione: fra' quali è suto lacopo de' Pazzi,
Ristoro, Pandolfo, e 'l fratello, L.do Manelli, Gino di Neri,
Bongianni, Pierozzo de la Luna, Zanobi di Dietisalvi, Bart.o Martelli,
Francesco Nesi, Girolamo Morelli, P.o Vespucci, e infiniti altri: e di
questa mia venuta n'è pieno per tutto, e senza riguardo ci
è venuto ogni uomo. E assai comprendo si sia desto la mente di
molti a pieta verso di noi; per modo ho preso assai conforto, e
cresciutomi speranza al disegno nostro. Per l'utima ti dissi del parere
degli amici nostri con brevità: Marco e mona Lessandra ti
dovettono dire più avanti. Per quanto intendo, mi pare vi debbia
fare bon pensiero; e che il Re caldamente ne stringa l'imbasciadori
nostri, e avere lettere
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dal Re al Duca, richieggendo ne stringa solo a Piero di bono
inchiostro. Troveravisi Dietisalvi, che ieri partì per
là, e vi soprastarà. E' bisogna ogni sforzo si riduca a
Firenze a uno tratto, quando Federigo vi sarà .... Ma non
mutandosi a Firenze altro, e fora, a Piero sia ogni capo. Facendo
altrimenti, li sdegni loro ci hanno a nuocere. Per questa via, el mio
poco intendimento la giudica fatta. Bene bisogna il Re scriva alla
Signoria come s'appartiene .... E che don Federigo e 37 in segreto ne
siano con Piero, con lettere del Re specificate o vuoi di credenza; e
similmente, piacendoti, che la lettera alla Signoria fossi di credenza
a Federigo .... Tu intenderai costà la proposta
degl'imbasciadori, e forse da messere Antonello quanto in seguito a
l'amico sarà offerto, e troverai la verità ....
Avvisandoti, per quanto ho raccolto da Pandolfo, sarà pratica di
lega; e questo atto hanno voluto fare e Vinegia (f. Veneziani) a
Rimino: che non fu vero, come si stimò e dissi, ch'el signor
Gismondo morissi; ma ben se ne dubita, chè era malato. Ha fatto
destare costoro .... Io sono stato esaminato da alcuno dello stato del
signor Re: e onestamente ho favorito; e, per quello intendo, ne
sarà fatto stima più che del padre; chè lo tengono
savio, e che saperrà guardare ci danaio. E intorno a questa
parte ho dato quel poco del favore ha potuto, e ancora divolgato lui
essere benivolo verso questa Comunità, come invero è.
Debbono partire l'imbasciadori per tutto questo; e a' 20 di marzo in
circa li arete costi. Pandolfo mi dice averti scritto; e accadendo
altro, me lo farà assapere: avanti partano li parlerò,
secondo m'ha promesso. Comprendo vorrebbono el Re trovassi le stanzie,
e spendessi di suo in mentre vi stessino: e non provveggendo lui, tu li
provvedessi. Da lui intenderai el bisogno .... Dissiti per l'ultima,
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traessi lettere del Re di ringraziamento a li amici, e ancora scrivessi
tu: ora dico non mi pare fino a tanto non entro dentro; che fra pochi
di ne sarò chiaro. Ma sie certo, che Piero (Medici) desidera
d'avere l'amicizia del Re: e questo si è el fatto nostro:
avvisandoti, che a me parrebbe, quando si venissi qui a' fatti, di
primo tratto fossi fatto ogni capo a Piero; svolto lui, tutto s'ha....=
ANNOTAZIONE B
Si parla delle fanciulle già ricordate: a pag. 298 e .S52, della
Marietta di Lorenzo Strozzi, nipote di Giovanfrancesco fallito; e della
Bardi da Vernio a pag. 343.
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