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Alessandra Macinghi Strozzi
Lettere di una gentildonna fiorentina del secolo xv ai figliuoli esuli
Frontmatter and Commentary
Edited by Cesare Guasti
Firenze: G. C. Sansoni, 1877

LETTERA SESSANTAQUATTRESIMA: ANNOTAZIONI


ANNOTAZIONE A

[p. 545]
Del pensiero che il re Ferdinando si prese de' figliuoli di Pandolfo Pandolfini, morto a Napoli, come ho accennato a pagine 496, parla Vespasiano nella Vita di esso Pandolfini.

ANNOTAZIONE B

A chiarire questa partita valga il ricordo che l'Alessandra lasciò tra i suoi fogli, e Filippo registrò a carte 101 t. nel Libro A, più volte da me citato.

= Ricordo come questo di 27 d'agosto 1465 detti alla Compagnia de' Preti o vero Congregazione, uno pezo di terra di staiora 6 pannora 7, posta nel popolo di San Piero a Quaracchi tra le Vignie: da prima, Nanni di Checco pannaiuolo; secondo, Papi di Nofri rigattiere; terzo; vignia; quarto, la chiesa di San Piero. Con questo, che mi debbano ogni anno, il dì dopo la Donna d'agosto, farmi uno uficio in Santa Maria Ughi, e debono dire 10 messe mortorie per l'anime di mio padre e di mia madre e di mio marito e di Matteo mio figliuolo e di tutti e nostri passati, e dopo la morte mia, per l'anima mia e de' mia passati. E in caso che no lo facessimo, voglio la detta terra sia caduta a la Compagnia del Tempio, e con l'obrigo d'uno uficio de' morti, per l'anime de' detti mia passati detti di sopra, con obrigo di 16 messe e 6 libre di candele. Aparne carta per mano di ser Francesco di ser Iacopo da Romena. =

ANNOTAZIONE C

[p. 546]
Ecco come Marco ragguagliava Filippo circa al Tanagli, con lettera del 30 di dicembre.

= Abbiamo bene avuti alcuni ragionamenti insieme pochi dì fa, ma non sono a mio modo, però non t'avviso del particulare. Dogli la briglia lunga quanto e' vuole, e no me ne curo. Nientedimeno, se ci appiccassimo da dovero, vorrei da te l'ultimo pregio [Note C-1] .... L'opinione sua era molto bassa, fondandosi in sulle comparazioni de' tuoi; cioè, Giovanfrancesco e Niccolò, dove nulla giuoca, e Iacopo tuo, dove poco giuoco vi fu e non aveva il segno tuo. E tutto chiedeva per fare 78 (dote) a sue 37 (figliuole); che per sè nulla chiederebbe, chè gli parrebbe una vergogna. Tagliagliele in tutto; onde condiscendeva a parte, ma in confuso, chiedendone il giudicio mio. Non volli cedere a nulla. Rimanemo che ognuno si pensassi meglio, e che per un poco si stessi ancora a vedere....Io sono d'oppinione .... di non digli nulla, se non dice a me. Pure, dicendomi, vorrei l'ultimo dove vorresti venire. E non guardare al porti basso con meco; chè tanto me lo asforzare' a tirallo alto colla commessione bassa, quanto coll'alta .... Èssi maritata una figliuola di messer P. de' Pazzi a Braccio Martelli: è delle meglio ci sia; nientedimeno ha una maglia in su uno occhio. Dicotti questo perchè intenda che soprossi sono in queste di peluzzo; che chi n'ha uno, e chi un altro [Note C-2] . . . =


NOTES

C-1. Circa la dote, quanto Filippo per lo meno volesse.

C-2. Intendi, che se difetti erano nelle fanciulle di buone famiglie, tanti più se ne trovavano nell'altre. È il peluzzo un panno ordinario.


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