Francesca Roberti Franco:

MISCELLANEOUS POEMS





Assembled by
The Italian Women Writers Project


The University of Chicago Library

Chicago
2006

Parnaso italiano dell'anno 1784. O sia raccolta di poesie scelte di autori viuenti (Bologna: A spese della Società enciclopedica di Bologna, 1785), p. 176.

L'ampia sparsa di fior strada io battèa coronata di rose in vago ammanto, e il mondo in atto lusinghier porgea alle mie luci ogni più incanto. Glorie, pompe, piacer lieto spargea con larga mano a me d'intorno, e intanto mesto il mio cor dentro di me gemea, e dagli occhi m'uscìa furtivo il pianto. Dunque io dissi tra me: son gioje false queste, che il mondo ingannator mi dona, se la pace tra lor ricerco invano. Quinci un forte divino estro m'assalse, e la fresca stracciai rosea corona, e ratta uscii dal bel fiorito piano.

Parnaso italiano dell'anno 1784. O sia raccolta di poesie scelte di autori viuenti (Bologna: A spese della Società enciclopedica di Bologna, 1785), p. 177.

Io ratta uscii dal bel fiorito piano, e stanca in chiusa valle mi posai chiamando il tempo già perduto invano, e traendo dal cor sospiri, e lai. Gli occhi poi volsi, e vidi un erto e strano calle folto di spine, e gineprài, e udii voce suonar: or quel dovrai franca salir, che abborre il mondo insano. Sorgo, e incomincio con incerti passi l'intralciato sentier tra dumi e bronchi, e lieto respirar sento il cor mio. Aura soave riconforta i lassi miei spirti, e inciso in su gli alpestri tronchi veggo: questo è il cammin, che guida a Dio.

Parnaso italiano dell'anno 1784. O sia raccolta di poesie scelte di autori viuenti (Bologna: A spese della Società enciclopedica di Bologna, 1785), p. 178.

Oh! qual mi scorre tetro orror per l'ossa, qual gelido spavento il cor m'ingombra, qualor ripenso a quell'orrida fossa, che in se mi chiuderà fatta nud'ombra. E più mi sento allor l'anima scossa, che il dì tremendo il mio pensiero adombra, giorno, in cui mostrerà l'alta sua possa Giustizia irata di ritegni sgombra. Ah già mi suona al cor l'orribil tromba! e di me che sarà, se il passo io varco, e se adesso il tuo stral mi punge, o Morte? O salutar terror, fido alla tomba mi segui, e passerà di tema scarco dal tuo seno il mio spirto a lieta sorte.