Aurelia Roverella:

COLLECTED POEMS





Assembled by
Cynthia Hillman

The Italian Women Writers Project
The University of Chicago Library

Chicago
2008

BEN' è ragion, che senza inuidia guide Humil, si com'io son, Donna l'altera D'ogni honor degna, et celebrata schiera, Che per uirtù dal uolgo si diuide. Questa immortal, che morte unqua non uide, Et non uedrà giamai l'ultima sera, Vuol, che l'alma GONZAGA anco non pera: Che'n grembo de la Fama hoggi l'asside. Ne già per opra di metalli, ò marmi, Che la vecchiezza, e'l tempo habbiano à scherno, Onde l'imagin sua risplenda, & lustri; Ma di alte rime, & di viuaci carmi, Oue bel nome suo riluca eterno, Ne senta oblio per trapassar di lustri.

Cattaneo, Cornelio, ed., Rime di diversi nobilissimi, et eccellentissimi avtori, in lode dell' illvstrissima signora, la Signora Donna Lvcretia Gonzaga marchesana (Bologna: Giouanni Rossi, 1565), p. 1.

IN alto sangue, puro, e gentil velo, Con beltà rara, vn fido, e casto petto, In vago April, matur frutto, e perfetto, E'n nobil' alma, santo, e diuin zelo, Prodotto ha in questa Donna il Re del Cielo E'l pregio, & il valor, l'honesto affetto, Ch'è da stancar' ogni grande intelletto, Et farlo anco di smalto, & cangiar pelo. Honor con cortesia, è'n lei assiso Con natura modestia habito graue, Bell'accoglienza, con real gouerno. Et certo chè nel viso di soaue, Da fare il tristo lieto, e'l lieto anciso, Et agghiacciar la state, arder'il verno.

Cattaneo, Cornelio, ed., Rime di diversi nobilissimi, et eccellentissimi avtori, in lode dell' illvstrissima signora, la Signora Donna Lvcretia Gonzaga marchesana (Bologna: Giouanni Rossi, 1565), p. 1.

IO vo cercando, se lo stesso amore, Che m' arde in petto consua ardente face, Sia quel, che ad ogni altr' alma sua seguace, Con tanta tirannia distrugge il core. Perch' io mi sento ben sì un vivo ardore, Che mi fa piu dell' uso mio vivace, Ma nulla poi sento turbar mia pace, Qual, se fosse altra cosa, che calore. E dico, onde avvien mai sì vario effetto? O Amor non è, o piu benign' è meco, O d' altra tempra esto mio core è fatto. Temo però; che il fanciul crudo, e cieco Così non mi lusinghi, e placidetto Incominci, e poi scoppj tutto a un tratto.

Bergalli Gozzi, Luisa, ed., Componimenti poetici delle piu illustri rimatrici d'ogni secolo (Venezia: Antonio Mora, 1726), pt. 1, p. 230.