Cornelia Brunozzi:

COLLECTED POEMS





Assembled by
Cynthia Hillman and Courtney K. Quaintance

The Italian Women Writers Project
The University of Chicago Library

Chicago
2008

Di Madona Cornelia Brunozzi de' Villani Pistolese. Hor si vedrà, chi pił fedele amore A questa chiara stella havra portato; Hor non deve Egli piu restar celato, Ne dir; dentr' hò rinchiuso il fero ardore. Hor tempo è ben di palesar il core, Et risponder anchor che non chiamato; E quel, dirò sincero, e innamorato, Non gia chi d'arder dice a tutte l'hore. Ne per mostrar, che in vn si muoia, e viua, Mai chiamerassi alcun perfetto Amante, Ne men per dir; Tu sei mia Donna, & Diva: Ma a casi aduersi allhor chi sta costante, Da lui dirò, che vero Amor deriva; Et quel sarą, che verrà primo innante.

Domenichi, Lodovico, ed., Rime diverse d'alcune nobilissime, et virtuosissime donne (Lucca: Vincenzo Busdragho, 1559), p. 38.

This poem also appears in: Bulifon, Antonio, ed. Rime di cinquanta illustri poetesse di nuovo date in luce da Antonio Bulifon (Napoli: Antonio Bulifon, 1695), p. 31; and Bergalli Gozzi, Luisa, ed., Componimenti poetici delle piu illustri rimatrici d'ogni secolo (Venezia: Antonio Mora, 1726), pt. 1, p. 65.

A M. Maria Maria Martelli de' Panciatichi. Se la figlia di Leda ebbe gia il vanto Di quante furon mai leggiadre, & belle, Voi sol, saggia MARIA, siete di quelle Da non le inuidiar tanto, ne quanto: Che 'l bel vostro leggiadro vnico, e santo Volto s'alza per fama oltre le stelle; Ne credo tal mai ne pingesse Apelle, O Prasitelle, o s' altri seppe tanto. Che le rose vermiglie infra la neve Son sì ben poste agli amorosi lampi, Che fanno invidia al Padre di Fetonte. O beltà soprahumane, altere, è pronte, Chi sarà quel, ch'a rimirarvi scampi, Et non resti d'Amor soggetto in breve?

Domenichi, Lodovico, ed., Rime diverse d'alcune nobilissime, et virtuosissime donne (Lucca: Vincenzo Busdragho, 1559), p. 38.

This poem also appears in: Bulifon, Antonio, ed. Rime di cinquanta illustri poetesse di nuovo date in luce da Antonio Bulifon (Napoli: Antonio Bulifon, 1695), p. 31; and Bergalli Gozzi, Luisa, ed., Componimenti poetici delle piu illustri rimatrici d'ogni secolo (Venezia: Antonio Mora, 1726), pt. 1, p. 66.

ALLA MEDESIMA. Lassa; di chi doler mi deggio homai; O del ciel, che vi diè tanta bellezza, O pur del vostro cor pien di durezza Che si diletta mantenermi in guai? L'un fatto v'hà quadrella; chiari rai, Talche a mirargli n'hà ciascun vaghezza; L'altro a chi v'ama mostra tanta asprezza, Ch'aspero, & duro sì, mai no 'l pensai. Doler adunque sol di Voi mi deggio, Che quanto piu mia fè cresce, & l'ardore, Più và scemando in Voi donna pietate. Anzi crescendo in Voi vien crudeltate; Tal che speranza, piu non hà il mio core, Poi chi si vede andar di male in peggio.

Domenichi, Lodovico, ed., Rime diverse d'alcune nobilissime, et virtuosissime donne (Lucca: Vincenzo Busdragho, 1559), p. 39.

This poem also appears in: Bulifon, Antonio, ed. Rime di cinquanta illustri poetesse di nuovo date in luce da Antonio Bulifon (Napoli: Antonio Bulifon, 1695), p. 32.