Costanza d'Avalos:

COLLECTED POEMS





Assembled by
Cynthia Hillman and Courtney K. Quaintance

The Italian Women Writers Project
The University of Chicago Library

Chicago
2008

Da la tenebre oscure al lume chiaro Con puro alto pensier, che dolcemente, Acqueta l'alma, e fa lieta la mente M'invio, lasciando il peso e 'l cibo amaro Iui l' ardente mio, celeste, e caro Divino Amor, mi pasce sì sovente De le delitie sue, che leggiermente Volo dal mondo, d'ogni bene avaro Nè pon turbarmi sì felice stato Turbini ò venti, che girando intorno Dimostran vana forza in dar tempesta, Che 'l mio tranquillo ciel vien da l'amato Raggio del uiuo Sol del vero giorno Ch'ogn'hor sereno ogni bell'aura desta.

Colonna, Vittoria, Tutte le rime della illustriss. et eccelellentiss. Signora Vittoria Colonna, Marchesana di Pescara, ed. Girolamo Ruscelli (Venice: Sessa, 1558), n.p.

This poem also appears in: Domenichi, Lodovico, ed., Rime diverse d'alcune nobilissime, et virtuosissime donne (Lucca: Vincenzo Busdragho, 1559), p. 69; Bulifon, Antonio, ed. Rime di cinquanta illustri poetesse di nuovo date in luce da Antonio Bulifon (Napoli: Antonio Bulifon, 1695), p. 61; Bergalli Gozzi, Luisa, ed., Componimenti poetici delle piu illustri rimatrici d'ogni secolo (Venezia: Antonio Mora, 1726), pt. 1, p. 74.

Se 'l vero Sol couerto d'uman velo Volse patir tormenti, e crudel morte Sol per aprir le già serrate porte Chi uietauano à noi l'entrare al cielo. Perche son'io con uiuo, o mortal zelo Si pronta a desiar per vie distorte Di prolungar la vita in duol sì forte, Che se di fuor appar più dentro il celo? Ora, che 'l divin foco accende il core, Intepedisca, e mora ogni altra voglia, E la sua fiamma purghi il vano errore, E mi dimostri, che con pianto, e doglia Si corre al ciel, s'acquista il vivo Amore Vinto il mondo, il nimico, e la sua spoglia.

Colonna, Vittoria, Tutte le rime della illustriss. et eccelellentiss. Signora Vittoria Colonna, Marchesana di Pescara, ed. Girolamo Ruscelli (Venice: Sessa, 1558), n.p.

This poem also appears in: Domenichi, Lodovico, ed., Rime diverse d'alcune nobilissime, et virtuosissime donne (Lucca: Vincenzo Busdragho, 1559), p. 69; Bulifon, Antonio, ed. Rime di cinquanta illustri poetesse di nuovo date in luce da Antonio Bulifon (Napoli: Antonio Bulifon, 1695), 61; Bergalli Gozzi, Luisa, ed., Componimenti poetici delle piu illustri rimatrici d'ogni secolo (Venezia: Antonio Mora, 1726), pt. 1, p. 74.

Quando sarà, mio degno obietto, Che sciolta dal mortal peso terreno A l'altezza del ciel puro, e sereno Arriui con più caldo, e uiuo affetto? Oue chiara si mostra à l'intelletto La gloria tua, e di dolcezza pieno Scorga il bel loco, che di frutto ameno Pasce l' ardente, e faticato petto, Iui non più dolor, nè tristi giorni Nè dubbioso sperar, fallace, e vano, Può dar tormento al ben locato core Che l'alta carità fa che s'adorni Del tesoro immortale in senso umano E l'alma goda del celeste ardore.

Colonna, Vittoria, Tutte le rime della illustriss. et eccelellentiss. Signora Vittoria Colonna, Marchesana di Pescara, ed. Girolamo Ruscelli (Venice: Sessa, 1558), n.p.

This poem also appears in: Domenichi, Lodovico, ed., Rime diverse d'alcune nobilissime, et virtuosissime donne (Lucca: Vincenzo Busdragho, 1559), p. 70; and Bulifon, Antonio, ed. Rime di cinquanta illustri poetesse di nuovo date in luce da Antonio Bulifon (Napoli: Antonio Bulifon, 1695), p. 62.

Eterno lume, in cui si vede, e intende Dal basso ingegno la suprema altezza Del gran fattor, la cui somma grandezza Non cape il mondo, e quanto il ciel s'estende Viuace Amor, da cui sì lieta scende La fiamma tua, ch'ogn'altra in lei si sprezza E ogn'hor s'accende in sua propria bellezza Oue il ben sempiterno si comprende Se 'l primo alto principio in te diffuse Tal potestà, sgombra la nube densa, Con che il nemico il mio veder confuse; Guida al vero camin de la uia immensa L'alma misera errante, e fa che s'usi A seguirti, e à mirar tua luce intensa

Colonna, Vittoria, Tutte le rime della illustriss. et eccelellentiss. Signora Vittoria Colonna, Marchesana di Pescara, ed. Girolamo Ruscelli (Venice: Sessa, 1558), n.p.

This poem also appears in: Domenichi, Lodovico, ed., Rime diverse d'alcune nobilissime, et virtuosissime donne (Lucca: Vincenzo Busdragho, 1559), p. 70; Bulifon, Antonio, ed. Rime di cinquanta illustri poetesse di nuovo date in luce da Antonio Bulifon (Napoli: Antonio Bulifon, 1695), 62; Bergalli Gozzi, Luisa, ed., Componimenti poetici delle piu illustri rimatrici d'ogni secolo (Venezia: Antonio Mora, 1726), pt. 1, p. 75.

A le tenebre mie non spero il Sole, Se tu vera sua luna, e fida scorta Non mostri il camin dritto, oue pi` accorta Si drizzi l'alma, e non com'ella uuole, E che senti la voce, che far suole Il senso lungi, e la ragione apporta Che fa la speme uiua ch'ora morta Si mostra dentro e fuor ne le parole. Tal che leggiera, e sgombra d'ogni affetto Terren, giunga à l'altezza del gran lume, Che scopra il uelo de gli umani errori E con purgata fiamma accenda il petto Si uiuamente di suoi casti ardori Che da gli occhi distilli un largo fiume.

Colonna, Vittoria, Tutte le rime della illustriss. et eccelellentiss. Signora Vittoria Colonna, Marchesana di Pescara, ed. Girolamo Ruscelli (Venice: Sessa, 1558), n.p.

This poem also appears in: Domenichi, Lodovico, ed., Rime diverse d'alcune nobilissime, et virtuosissime donne (Lucca: Vincenzo Busdragho, 1559), p. 71; Bulifon, Antonio, ed. Rime di cinquanta illustri poetesse di nuovo date in luce da Antonio Bulifon (Napoli: Antonio Bulifon, 1695), p. 63; Bergalli Gozzi, Luisa, ed., Componimenti poetici delle piu illustri rimatrici d'ogni secolo (Venezia: Antonio Mora, 1726), pt. 1, p. 75.

Come 'l rapido ciel, gli altri volgendo Col suo bel corso, a quell'alta armonia Fa vaga la celeste monarchia, Di gioia quegli spirti almi pascendo; Così la bella IRENE a Dio movendo Con presto piè seco rapisce, e svia I pensier nostri, e 'n lor concento cria, Che va già 'l mondo in ogni parte empiendo. Ma quanto, ahi lassa, è diseguale il tuono Che la sù porge l'un soavi accenti; L'altro fra noi qua giù caldi sospiri. Onde se quel col chiaro, e dolce suono Rende ogn'hor lieti gli angioli, e contenti, Questi noi colmi di gravi martiri.

Atanagi, Dionigi, ed., Rime di diversi nobilissimi, et eccellentissimi avtori, in morte della Signora Irene delle Signore di Spilimbergo... (Venezia: Domenico, e Gio. Battista Guerra, fratelli, 1561), p. 34.