Emilia Ballati Orlandini:

COLLECTED POEMS





Assembled by
Cynthia Hillman

The Italian Women Writers Project


The University of Chicago Library

Chicago
2008

LInco, l'innamorarsi è gran follia; Si stringe l'onda, e si va dietro al vento. Ah Linco, Linco, se m'ascolti attento, Ti dirò quest'Amor che cosa sia. Figurati un Pastor, ch'oggi ti dia L'Angel più caro del suo fido armento, Cui di cane rabbioso un morso lento Avesse insusa già la peste ria: Tu lo prendi, lo baci, e stringi al seno; Ei rende all'amor tuo segni d'Amore Fino al dì, che sta occulto il suo veleno: Ma poi che quel si scuopre, ira, e furore Divien l'affetto, e nel ferir vien meno: Così arrabiato ognun di voi si muore.

Recanati, Giovanni Battista, Poesie italiane di rimatrici viventi, raccolte da Teleste Ciparissiano (Venezia: Per Sebastiano Coleti, 1716), p. 67.

This poem also appears in: Crescimbeni, Giovanni Mario, Rime degli Arcadi (Roma: per A. Rossi, 1717), v. 6, p. 195; and Bergalli Gozzi, Luisa, ed., Componimenti poetici delle piu illustri rimatrici d'ogni secolo (Venezia: Antonio Mora, 1726), pt. 2, p. 201.

IO son nel Mar d'un tempestoso Amore, Povera, ed infelice navicella, Scossa ogni dì dalla fatal procella, Che sveglia nel mio sen speme, e timore. Parmi talor, che con sereno albore Nasca in Cielo per me benigna stella; Ma nata appena, ricoprir sua bella Faccia si vede di funesto orrore. Vorria sperar; ma nel medesmo istante, Che bramo entrar colla speranza in porto, M'arretra del timor Ponda incostante. Torno a sperar, perchè nell'onde assorto Non è per anco questo Cuore amante; Ma della calma, oh Dio, il tempo è corto.

Recanati, Giovanni Battista, Poesie italiane di rimatrici viventi, raccolte da Teleste Ciparissiano (Venezia: Per Sebastiano Coleti, 1716), p. 68.

This poem also appears in: Crescimbeni, Giovanni Mario, Rime degli Arcadi (Roma: per A. Rossi, 1717), v. 6, p. 195.

Se tu sei Serafina, insegna Amore Quel vero Amor, che umil desire accenda, Sovra l'ali di cui le sue distenda Per volar' alto innamorato il core. Piccola parte del suo santo ardore Deh fa, ch'in lui per tua pietà risplenda, E consunto il suo fral cura non prenda Di più mischiarsi con terren vapore. Ma troppo, o Serafina, il mio pensiero Dietro al tuo lume eccelso mi trasporta, Mentr' lo mi trovo in cieco aspro sentiero. Son quasi nave da tempesta assorta; Non veggio il porto, e non o più nocchiero: Se Colomba tu sei, pace ne porta.

Crescimbeni, Giovanni Mario, Rime degli Arcadi (Roma: per A. Rossi, 1717), v. 6, p. 196.