Teresa Nicolini:

COLLECTED POEMS





Assembled by
Cynthia Hillman

The Italian Women Writers Project


The University of Chicago Library

Chicago
2008

LAsciate Arcade Ninfe l'odorose Rive d'Alfeo, co' silvestri fiori, E quì venite, ove l'Adriaca Dori V'offre vago giardin di Gigli, e Rose. Che se con pura mano di frondose Ghirlande incoronate i casti Amori, Di più nobili serti al Dio de'cori Cingete il crin, e non di foglie algose. Ei fè, con puro amor che oggi s'appigli ELISABETTA a PIETRO, e quivi inneste Sono le di lei Rose a' di lui Gigli. Vedrem poi questi Gigli, e vedrem queste Rose tinger in Patria ai degni Figli Cerulee Toghe, e Porporine Veste.

Recanati, Giovanni Battista, Poesie italiane di rimatrici viventi, raccolte da Teleste Ciparissiano (Venezia: Per Sebastiano Coleti, 1716), p. 218.

DI puri gigli, e crocei amaranti, Circondatevi il crine almi Pastori; E giusto è ben, che a'sacri Altari innanti, Sparga prodiga man incensi, e fiori. Suonin le Tibie vostre, e suonin quanti Sanno Flauti adoprar musici cori, E con cifre celesti, e bianchi, e santi Segni, si noti il giorno, e si colori. Se custode del Gregge, il più perfetto Che sapesse spiegar con dotti inchiostri, Profondi arcani, e sagre leggi, è eletto. Se riguardati fur dai neri mostri, Di Cesena gli ovili, io vi prometto, Che saran sempre FAUSTI i giorni vostri.

Recanati, Giovanni Battista, Poesie italiane di rimatrici viventi, raccolte da Teleste Ciparissiano (Venezia: Per Sebastiano Coleti, 1716), p. 219.

SOvra aprica collina in verde prato, Ove discende tortuoso un fonte, Che del più crudo gel schernendo l'onte, Scorre di piante variamente ornato; Quivi rustiche Ninfe hanno l'usato Lor caro albergo, e con serena fronte, Van ridicendo le felici, e conte Ore passate co'l Pastore amato. In questo fortunato almo soggiorno, Che sede è degli Amori, e della Pace, Non aurò da Fortuna oltraggio, o scorno, Quì l'augelletto garrulo, e loquace, Salutar s'ode il Condottier del giorno, Ma senza Te, o Signor, il tutto spiace.

Recanati, Giovanni Battista, Poesie italiane di rimatrici viventi, raccolte da Teleste Ciparissiano (Venezia: Per Sebastiano Coleti, 1716), p. 220.

SEdea all'ombra d'un faggio, e in seno a'fiori Pastorella gentile al greggie accanto; Qualor sciogliea la voce in dolce canto, Rapiva l' Alma, ed infiammava i Cori. Qui vi schiera di Ninfe, e di Pastori Era concorsa; e chi 'l leggiadro Acanto, Chi la Rosa cogliea, chi l' Amaranto, E serto ne formava al crin di Clori. Inosservata io miro il scherzo, e il gioco, E tanto ad amar presi i fiori, e 'l serto, Che quasi l' esser mio a sdegno prendo: Sicche strugger mi sento a poco, a poco, Ed in fiamma d' Amor io mi converto, Nè qual sia la cagione ancor comprendo.

Recanati, Giovanni Battista, Poesie italiane di rimatrici viventi, raccolte da Teleste Ciparissiano (Venezia: Per Sebastiano Coleti, 1716), p. 221.

This poem also appears in: Bergalli Gozzi, Luisa, ed., Componimenti poetici delle piu illustri rimatrici d'ogni secolo (Venezia: Antonio Mora, 1726), pt. 2, p. 272.

QUella son io, che con immoto ciglio, Arso poteo veder l' amato ovile, E d' Aquila Germana, il gregge umile, Rotto su gli occhi miei dal fiero artiglio. Io vidi di Rosano il bel vermiglio, Impallidir su 'l volto suo gentile, E pur volsi a cantar con rozzo stile, Il timore di lui, e il mio periglio. E meditai in questa bassa scena, Con quai non note arti ingegnose, e sante Cruda passion la Pastorella frena. Ma or, che parte Fileno a me incostante, Sento l' istesso cor, muta l' avena, Che tanto di virtude io sono amante.

Recanati, Giovanni Battista, Poesie italiane di rimatrici viventi, raccolte da Teleste Ciparissiano (Venezia: Per Sebastiano Coleti, 1716), p. 222.

This poem also appears in: Bergalli Gozzi, Luisa, ed., Componimenti poetici delle piu illustri rimatrici d'ogni secolo (Venezia: Antonio Mora, 1726), pt. 2, p. 273.

ORmindo un giorno, che gli armenti suoi Aveva ricondotti al dolce ovile; Udì parlar in amoroso stile, Fileno, e Clori, ed a me il disse poi. Sì disser essi; oh quanto lieti noi, Mentre infiora la guancia un verde Aprile, Se potremo goder vita gentile, Uniti insieme, ond'altro non ci annoi. Arrisero contenti al loro gusto, I fratelli di Clori, e l'genio pio Strinse, dicendo Alcon di fregi onusto, Alcon padre a Fileno: assento anch'io, Che sarà questo nodo Allegro, e Giusto: Tanto fu detto, e tanto Ormindo udio.

Recanati, Giovanni Battista, Poesie italiane di rimatrici viventi, raccolte da Teleste Ciparissiano (Venezia: Per Sebastiano Coleti, 1716), p. 223.

ALma, quella non sei, non sei tu quella, Alma figlia immortal del divin fiato; Che in te vanti d' un Dio l' immagin bella, Che nata sei per un sublime stato? Se prole sei d' un Dio, perche rubella Ti mostri al Padre tuo? s' ei t' ha creato Bella, e Regina, perche dunque ancella, E deforme ti fai col tuo peccato? Sì parla Ormindo. Alle sue voci desta Scuotesi l' Alma, e grida; ah Signor mio, La giusta man dal fulminarmi arresta. Poi le sozzure d' ogni fallo rio Col pianto lava, e sì purgata resta, Che torna in lei l' immagine di Dio.

Recanati, Giovanni Battista, Poesie italiane di rimatrici viventi, raccolte da Teleste Ciparissiano (Venezia: Per Sebastiano Coleti, 1716), p. 224.

This poem also appears in: Bergalli Gozzi, Luisa, ed., Componimenti poetici delle piu illustri rimatrici d'ogni secolo (Venezia: Antonio Mora, 1726), pt. 2, p. 273.

O Voi, ch'all'onde rivolgete il passo, Almi fanciulli, e poi dall'onde a i fiori, Forse per ristorar il corpo lasso, Fra quel dolce dell'acque, e degli odori: Ditemi; al fonte, che mandò nel basso Piano sì freddi, e limpidi liquori; Alla pianta, che diedeil bell'ammasso Di Rose, quali tributaste onori? Più volte io stessa intesi andare al Cielo, Le laudi, che lor' deste; or la pietosa ANNA chiede da voi più santo zelo. Ella fu, che produsse l'amorosa Onde del Siloe, e fu fecondo stelo Dell'odorato Gerico alla Rosa.

Recanati, Giovanni Battista, Poesie italiane di rimatrici viventi, raccolte da Teleste Ciparissiano (Venezia: Per Sebastiano Coleti, 1716), p. 225.