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Nina Siciliana:

COLLECTED POEMS





Assembled by
The Italian Women Writers Project


The University of Chicago Library

Chicago
2006

Poems

QUal sete voi, sì cara proferenza

Bergalli Gozzi, Luisa, ed., Componimenti poetici delle piu illustri rimatrici d' ogni secolo (Venezia: Antonio Mora, 1726), pt. 1, p. 1. QUal sete voi, sì cara proferenza, Che fate a me senza voi mostrare? Molto m' agenzeria vostra parvenza, Perche meo cor podesse dichiarare. Vostro mandato aggrada a mia intenza; In gioja mi conteria d' udir nomare Lo vostro nome, che fa proferenza D' essere sottoposto a me innorare. Lo core meo pensare non savria Nessuna cosa, che sturbasse amanza, Così affermo, e voglio ognor, che sia, D' udendovi parlar è vollia mia: Se vostra penna ha bona consonanza Col vostro core, ond' ha tra lor resia?

LAMENTO D' AMORE TRADITO, NELL' ALLEGORIA DELLO SPARVIERO FUGGITOSENE

Blasi, Jolanda de, ed., Antologia delle scrittrici italiane dalle origini al 1800 (Firenze: Nemi, 1930), p. 8. Tapina me che amava uno sparviero; amaval tanto ch' io me ne morìa a lo richiamo ben m' era maniero, ed unque troppo pascer nol dovìa Or è montato e salito sì altero, assai più altero che non solìa; ed è assiso dentro a un verziero, e un altra donna l' averà in balìa Isparvier mio, ch' io t' avea nodrito; sonaglio d' oro ti facea portare, perchè nell' uccellar fossi più ardito: Or sei salito siccome lo mare, ed hai rotti li geti e sei fuggito quando eri fermo nel tuo uccellare.