Lettera a Givseppina Tussisi Colonna

Amabilissima Donzella

Ho baciato il prezioso dono, che Ella ha voluto farmi del libro pieno di sue dolcissime rime. Quanta soavità e verità di purissimi affetti! Quanta egregia virtù di cuore e d' intelletto spira da quelle pagine! Come è terso lo stile, fluido l' andamento, generoso il pensiero! Benedetta la sua giovinezza che diede fiori sì eletti! e benedetta in futuro l' età sua più matura, che certamente darà frutti squisiti, atti a soddisfare e satollare il gusto più nobile e sopraffino!

La poesia alle « Donne Siciliane, » quella all' Aldruda, « Ottavio d' Aragona, » le « Rimembranze, » « Firenze » e molte altre trovo bellissime; e più che tutte a senso mio l' « Addio all' Italia di Byron » ed « Un Sepolcro a Termini; » poichè ivi scorgo la Cittadina più che la Donna perchè lì più che altrove emerge, non l' « individualismo » che si aggira, e ripiega nelle proprie sensazioni, ma l' effusione larga, spaziante dello spirito, che si lancia sopra soggetti Patri, grandi, « interessanti ogni cuore, ogni persona, ed ogni classe. » Deh potessi io farla infiorentinire!! … Deh! potesse Ella, allora trovarsi libera di correre nei vasti campi del Genio, che la chiama ad altra meta, non circoscritta dai ceppi delle convenienze e degli usi imposti troppo severamente alle Donne del suo Paese!

Perdoni se francamente le espressi il mio voto, e il mio qualunque siasi giudizio!

Accetti in segno di grato animo i miei lavori in prosa ed in versi scritti da Fanciulla, e la mia effigie, la quale vorrei valesse a ricordarle, la persona in cui sta chiusa una mente atta a porgerle tributo d' ammirazione, ed un cuore caldo per Lei di amichevole stima. Con tali sentimenti veracissimi vanto segnarmi di Lei

Firenze 28 lugio 1846

Dev.ma obbl.ma aff. amica e serva
Isabella Rossi
Cont. Gabardi Broschi