A0421-T001 A0421 E40124-04 Italian Women Writers Project, University of Chicago Library Chicago, IL 8/2/2004 A0421-T001 A0421 E40124-04

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Rekey IWW Staff [date converted] Cynthia Hillman Della Genga, Leonora fl. 1360 d. Trecento Le Marche Collected Poems Collected Poems Collected Poems Hillman, Cynthia Italian Women Writers Project Chicago 2008

[preliminaries omitted, etc]

Italiano (Standard Italian) Poem Female 1360 ca. 1360
Verse

Leonora Della Genga:

COLLECTED POEMS





Assembled by
Cynthia Hillman

The Italian Women Writers Project
The University of Chicago Library

Chicago
2008

DAl suo infinito Amor sospinto Dio Volse crear nel sesto giorno l'huomo; E lo degnò di tal favor, che l'huomo Fece ritratto ver del sommo Dio. Perfido ingrato al suo fattore, e Dio L'offese sì, sì lo sprezzò quest'huomo, Che perder merito sembianza d'huomo, E perder la sembianza anche di Dio. Ma per dar la natia sua forma a l'huomo Sparse il suo sangue sù la Croce Dio, Perche fosse color da pinger l'huomo. O mirabile Amor del nostro Dio, Che per poter morir, già si fece huomo, Accioche l'huom si trasformasse in Dio.

Crescimbeni, Giovanni Mario, L'istoria della volgar poesia (Venezia: Lorenzo Basegio, 1731), vol.3, pp. 169-170.

TAcete, o maschj, a dir, che la Natura A far il maschio solamente intenda, E per formar la femmina non prenda, Se non contra sua voglia alcuna cura. Qual' invidia per tal, qual nube oscura Fa, che la mente vostra non comprenda, Com' ella in farle ogni sua forza spenda, Onde la gloria lor la vostra oscura? Sanno le donne maneggiar le spade, Sanno regger gl' Imperj, e sanno ancora Trovar il cammin dritto in Elicona. In ogni cosa il valor vostro cade, Uomini, appresso loro. Uomo non fora Mai per torne di man pregio, o corona.

Bergalli Gozzi, Luisa, ed., Componimenti poetici delle piu illustri rimatrici d'ogni secolo (Venezia: Antonio Mora, 1726), pt. 1, p. 4.

This poem also appears in: Blasi, Jolanda de, ed., Antologia delle scrittrici italiane dalle origini al 1800 (Firenze: Nemi, 1930), p. 45.

COprite, o muse, di color funebre Tutto Parnaso, ed ogni loco appresso; Svelto il lauro, piantate ivi il cipresso, Sien le vostre querele ognor più crebre. Il pianto, che uscirà dalle palpebre Empia Aganippe, e non si trovi in esso Altro liquor, che quel, che vi sia messo Dagl' occhj vostri, e dall' altrui tenebre, E poi, che avrete con dolenti segni Mostrati i danni sempiterni vostri, Per Ortensia gentile a tondo, a tondo; Direte a tutti i pellegrini ingegni, Che spendono in lodare i sacri inchiostri, Questo spirto gentil sì raro al Mondo.

Bergalli Gozzi, Luisa, ed., Componimenti poetici delle piu illustri rimatrici d'ogni secolo (Venezia: Antonio Mora, 1726), pt. 1, p. 5.