A0750-T001 A0750 E62448-01 Italian Women Writers Project, University of Chicago Library Chicago, IL 3/3/2008 A0750-T001 A0750 E62448-01

This text may be freely distributed, subject to the following restrictions:

You credit the Italian Women Writers Project, University of Chicago Library whenever you use the document. You leave this availability statement intact. You use it for non-commercial purposes only. You offer the Italian Women Writers Project, University of Chicago any modifications you make.
Rekey Kathryn Grossman 03/03/2008 IWW Staff Rizzari Angotta, Isabella fl. 1791 l. Settecento Sicilia "Tenero mio Signor, benchè ristretto" Tenero mio Signor, benche ristretto Ceva, Teobaldo, 1697-1746, Scelta di sonetti con varie critiche osservazioni, ed una dissertazione intorno al sonetto in generale, p. 338-39 "Tenero mio Signor, benchè ristretto" Ceva, Teobaldo, 1697-1746 6th ed. Presso Giacomo Storti Venezia 1791

[preliminaries omitted, etc]

Italiano (Standard Italian) Poem Female 1791
Verse

Tenero mio Signor, benchè ristretto, Sei tra le fasce, e della madre in seno So ben che tutto il Cielo è di te pieno, So ben che tutto il mondo è a te soggetto. E se pur nol sapessi; il dice appieno L’interna fiamma, che mi nasse in petto, E con lingua di gioja, e di diletto Il Mondo, la Natura, il Ciel sereno, E se pur nol dicesse, o dolce amore; D’uopo non è che da supreme chiostri Angiolo scenda, e lo confermi al core. Perchè quanto più stretta agli occhi nostri Copri l’immensità del tuo splendore, Con tanto più stupor chi sei ti mostri.

Un raziocino ben raggruppato; ma condotto senza strepito, e che prende tutto il suo nerbo dall’affetto che in ogni sua parte traspira, è il presente componimento. Avrei solamente schivato lo scontro di quel di diletto, che pare, che offenda non poco l’orecchio, ma la rima che è una gran tiranna conduce talora dove non si vorrebe.