The University of Chicago Library The University of Chicago Library Italian Women Writers homepage Italian Women Writers homepage Find Authors Find Editions Find Full-Text Titles Find Divisions (letter, preface, scene, act, etc.) Search Texts - Basic Search Texts - Advanced Help Comments The ARTFL Project homepage Electronic Full-Text Sources homepage

Alessandra Macinghi Strozzi
Lettere di una gentildonna fiorentina del secolo xv ai figliuoli esuli
Frontmatter and Commentary
Edited by Cesare Guasti
Firenze: G. C. Sansoni, 1877

LETTERA DECIMA: ANNOTAZIONI


ANNOTAZIONE A

[p. 119]
Nel Libro dell'Alessandra, a carte 89, si legge questa memoria.

= Ricordo che insino a dì XXIII di maggio 1451 Giovanni di Donato Bonsi tolse per sua ligittima sposa l'Alexandra mia figliuola. Funne rogato ser Alberto di Martino di Berto. E a dì XXVII detto, il detto Giovanni confessò avere ricieuti fiorini 1000 per la dota: aparne carta per mano del detto ser Alberto. Èbeli in sul Monte, che furono a tempo, sino a dì primo d'aprile 1450. - A dì XVI di maggio 1454 gli fecie una scritta, cioè alla detta Lexandra, per la quale confessa esserli debitore, oltre alla dota, di fiorini 70 per le donora ne portò a marito, che non si sbatterono della dota. La scritta è di mano del detto Giovanni Bonsi. Sicchè in tutto viene avere auto fiorini 1070. =

I Bonsi detti delle Ruote (e l'arme loro è una ruota d'oro in campo azzurro) erano del quartiere Santo Spirito, gonfalone Drago, ed ebbero molti Priori e. vari Gonfalonieri di giustizia fino dal secolo decimoquarto. Donato, padre di questo Giovanni che sposò l'Alessandra Strozzi, nasceva di un Ugolino, e nella portata al Catasto del 1427 si fa d'anni sessanta. Mori nel 1435. Ebbe due
[p. 120]
mogli: la prima, Francesca da Barberino; la seconda, Nera Fighineldi, che nel 1427 aveva trentasei anni. Stando a quel Catasto, Giovanni sarebbe nato nel 14; ma nel 12, secondo la sua portata del 1469. Da un Ugolino, fratello del nostro Giovanni, venne il ramo de'Bonsi, ch'ebbe cavalieri di Santo Stefano, e rimase in Firenze. Da un fratello poi di Donato, per nome Bernardo, discesero i Bonsi ch'ebbero cavalieri, senatori, cardinali, e finirono nel 1703 col cardinale Pietro.

ANNOTAZIONE B

Al futuro cognato Filippo Strozzi così scriveva Giovanni Bonsi:

= Al nome di Dio. A dì VIII d'aprile 1451.

Carissimo. Io ti scrissi ne' dì passati: dipoi ho una tua; farò risposta. Del parentado non ne cale più repricare, se non pregare Iddio che ci conservi sani e in buono stato. E da ora sien fatti i convenevoli. Attendiamo con l'opere a fare quello si richiede tra simili: e da ora voi non avete a rare altra stima di me, che s'io fussi in luogo di proprio fratello; e '1 simile farò io. Tu mi di' aver io usata grande umanità avere fatto con voi parentado: e questo si converrebbe dire a me. Ora e' non mi pare intorno a ciò di più repricare.

Come per un'altra mia t'avvisai, io stimo, se a Dio piacerà, partire di qua per essere a Firenze il primo o 'l secondo dì di maggio. Sarei assai contento vi si trovasse qualcuno di voi: e di questo assai ti priego, non guastando i fatti tua. Ora tu se' in sul fatto, e seguira'ne il meglio. E del menarla n'ho a fare quanto
[p. 121]
pare a mona Lisandra, sì di questo e d'ogni altra cosa arò a fare; e così ho diritto il pensier mio a tenerla in luogo di madre.

Èmi scritto che la dota è guadagnata più tempo fa: e, quando parrà a mona Lisandra, quanto più presto la morrò, sarà il meglio.

Rimango avvisato di tua condizione; che assai mi piace, t'ha' tanti beni: e di questo n'è cagione il tuo benfare, e ancora l'essere a te congiunti [Note B-1, p. 121] sono buone persone, e hanno buo' nome; e ho speranza che, col far bene, ti faranno onore e utile, e simile a li altri tua fratelli.

Io scrissi ne' di passati a Bartolomeo Serragli, e rallegra'mi della sua ristituzione: [Note B-2, p. 121] che così mi piacque, come se in un de' mia fratelli fussi stato, però che siamo compagni antichi e parenti, e per lui farei il possibile. Rallegra'mi con lui del parentado fatto, e son certo lui n'ha fatto teco festa. Quando lo vedi, salutalo per mia parte.

Sono avvisato della tornata di Niccolò e di Matteo; e' assai mi piace. Hanno aute assai fortune. Di tutto sia ringraziato Iddio, che gli ha condotti salvi. Raccomandami a Niccolò e a lui m'offera, e che faccia stima di me come di qualunche di voi.

Filippo, tu se' troppo costumato [Note B-3, p. 121] a dirmi voi, e nollo
[p. 122]
debbi fare per più rispetti, e massime per non fare dispiacere alla Lesandra; però che le daresti a 'ntendere ch'io fussi troppo vecchio. Sì che ti priego più non l'usi.

Saluta Matteo per mia parte, e confortalo al benfare; e se piacerà a Dio ci ritroviamo insieme, parleremo di più cose. Quando scrivi a Lorenzo, salutalo per mia parte.

Nè più per questa. Sono al tuo comando: e se per me s'ha a fare cosa alcuna, son parato. Iddio di mal ti guardi. Tuo Giovanni Bonsi, in Roma. =

Di questo Giovanni Bonsi si ha la portata al Catasto (lei 1469, dove dice d'avere 57 anni, e 35 l'Alessandra sua donna. Nera, Donato, Maddalena, Lucrezia e Matteo, sono i figliuoli, che vanno da' 16 a' 5 anni. E aggiunge: « Girolamo, mio figliuolo nato di serva, d'anni 30 in circa. Questo è uno sciocherone e poco savio, e costami a l'avenante più che gli altri ». Ai Catasto dell'80 Giovanni era morto; e quivi, dopo l'Alessandra vedova, è « Donato di Giovanni Bonsi, si trova a Napoli cogli Istrozzi: sta a discrezione, [Note B-1, p. 122] e attende a scontare debito di nostro padre ». E vi è pure Matteo. Le femmine erano allogate o morte.

ANNOTAZIONE C

Questa è l'ultima volta che si parla d'Antonio Strozzi nelle Lettere di madonna Alessandra che ci rimangono; la quale a carte 92 del suo Libro fece scrivere sotto l'anno 1454:

= Ricordo come questo dì primo di settembre piacque a Dio chiamare a sè la benedetta anima d'Antonio di
[p. 123]
Benedetto di Caroccio degli Strozzi. Passò a ore 20, di male di pondi: e la mattina fecie testamento, presenti tutti e sua stretti, rivocando ogni altro testamento che avessi fatto pel passato. E perchè io e' mia figliuoli restavamo avere da lui, ordinò in detto testamento, che secondo i libri sua fussimo sodisfatti di quello restassimo avere, e con quella discrezione che per le sua scritture si mostrerrà. E più, che oltre alle dette cose, lasciava de' beni sua alla detta mona Lexandra fiorini 100 d'oro, che li fussino dati uno anno dopo la morte sua. Lasciò reda Zanobi suo fratello per la metà, e i figliuoli di Francesco, suo fratello per l'adrieto, per l'altra metà. Fu rogato del testamento ser Niccolò di Francesco notaio fiorentino, e testimoni furono e Frati di San Marco.=

Era nato Antonio Strozzi nel 1416, e della Gemma di Niccolò d'Ugo Alessandri aveva avuto parecchie figliuole, delle quali l'Agnola si monacò in San Pier Maggiore, e la Clemenza in San Gaggio. Di Francesco suo fratello, morto nel 50, si parla nella nota (D) alla Lettera VII.

NOTES

B-1, p. 121. Intendi, anzi sottintendi, tali che ec. Le ellissi dov'entrava questa terribile che erano nel parlare dei nostri vecchi la più capricciosa e fantastica cosa del mondo; e non c'è da giudicarne col nostr'orecchio. I congiunti poi, a' quali allude, sono i fratelli Niccolò e Iacopo Strozzi.

B-2, p. 121. Restituire dicevano il Rimettere in patria i cittadini esuli, con modo tutto latino.

B-3, p. 121. Cioè, compito.

B-1, p. 122. Vuol dire, senza un salario vero e proprio.


Produced by the University of Chicago Library.
Send questions or comments about IWW to ets@lib.uchicago.edu.
PhiloLogic Software, Copyright © 2001 The University of Chicago.
PhiloLogic is a registered trademark of The University of Chicago.