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Alessandra Macinghi Strozzi
Lettere di una gentildonna fiorentina del secolo xv ai figliuoli esuli
Frontmatter and Commentary
Edited by Cesare Guasti
Firenze: G. C. Sansoni, 1877

LETTERA QUARANTOTTESIMA: ANNOTAZIONI


ANNOTAZIONE A

[p. 440]
Che non era ancor tempo di proporre il ritorno degli Strozzi in patria, lo diceva Piero de' Medici, come si rileva dalla sua lettera al Re di Napoli. E lo stesso diceva al Parenti messer Luca Pitti. Come poi ci vedesse bene la Nostra, i fatti che vennero dopo ne sono una prova.

ANNOTAZIONE B

Niccolò, quando si voleva mettere in un banco Matteo (il giovinetto morto poi a Napoli con tanto dolore della povera vedova), non volle prendersene cura: ma ora i fratelli di Matteo non ricusano di ricevere Leonardo nipote di Niccolò.

ANNOTAZIONE C

Iacopo Acciaiuoli, che venne poco dopo bandite con messer Agnolo suo padre. Era tutto cosa degli Aragonesi, come il padre; e a Filippo da Pavia, il 6 giugno, scriveva: Parlandoti quello che io intendo, chi non compiacerà oggi al Re in Italia, non veggo, secondo la ragione, a chi altro si debba compiacere ».

ANNOTAZIONE D

Tornava cavaliere dall'ambasceria di Milano. Ved. l'annotazione (C) alla Lettera XLII.


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