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Lettere di una gentildonna fiorentina del secolo xv ai figliuoli esuli Frontmatter and Commentary Edited by Cesare Guasti Firenze: G. C. Sansoni, 1877 LETTERA TREDICESIMA: ANNOTAZIONI |
ANNOTAZIONE A
[p. 147]
= In Dei nomine, amen. Anno Domini ab eius salutifera incarnatione Millesimo
quadringenteximo quinquagesimo octavo, indictione VI, et die VI mensis decembris.
Actum im parroffia Sancti Laurentii in Damisi, in rione Parionis civitatie Rome;
presentibus testibus ad hec vocatis habitis et rogatis, presentibus domino Francisco de
Maffeis scriptore appostolico at Francisco Oddi Francisci de Florentja, Rome
habitantibus. Pateat omnibus evidentar hoe presens publicum instrumentum visuris
leeturis et audituris, qualiter circhumspettus vir Filippus quondam Mattei de Strozzis de
Florentia, prout dixit, fuit confinatus per dominum Capitaneum Populi et Balie civitatis
Florentie, vighore bullettini sibi domino Capitaneo traditi a magnificis dominis Otto
Custodie et Balie suprascripte civitatis. Et idcircho, volens suprascriptus
Filippus parere Basterà poi ricordare (rimandando alle Storie di Giovanni Cambi), come nell'agosto precedente si fosse fatto parlamento, che al solito avea dato a' Signori balìa di fare quello volevano. E in conseguenza s confinarono molti cittadini, e a' discendenti de' confinati dal 1434 in poi (de' quali fu Matteo di Simone degli Strozzi) si crebbe il confino per altri venticinque anni, cioè sino al 1499. Ma nel gennaio si ridusse dalle cento alle cinquanta miglia, con quell'altra agevolezza di potere scrivere a Firenze, pur di non parlare delle cose di Stato. Questa è la Provvisione de' 19 gennaio 1458 ab Incarnatione:
= Plurium bonorum civium consilio et suasionibus exhortati, tum etiam sua
sponte, pietatis intuitu, et ox causis ad conservationem presentis status civitatis Florentie
spectantibus, permoti magnifici et potentes domini domini Priores Artium et Vexillifer
iustitie Populi et Comunis Florentie, habita super predictis et infrascriptis omnibus et
singulis, inter ipsos magnificos Dominos solemniter congregatos, examinatione solemni,
et misso et facto inter eos partito ad fabas nigras et albas, et obtento secundum
Ordinamenta dicti Comunis, die decimonono dicti mensis ianuarii; et demum ipsa eadem
die, inter In quanto alla facoltà di scrivere alla famiglia, trovo che Filippo ne interrogò Francesco degli Strozzi; il quale a' 7 di novembre del 59 gli rispose: = Tu di' se da ogni uficio degli Otto s'ha 'vere licenza dello scrivere. Maisì, che s'ha avere licenza com'entra di nuovo l'uficio, imperò sempre fanno mettere bando non si possa scrivere a' confinati sanza licenza ce. E bisogna spendere qualcosa al notaio per lo partito. Sì che vedi come stiàno: cioè, del fatto della licenza non m'importa tanto,quanto fa il danaio: imperò l'uficio è sì discreto, che sempre darebbono licenza. = Messer Otto Niccolini, che comprò il podere e la villa dell'Antella: di che vedi la nota (A) alla Lettera IV. Isabella o Lisabetta era figliuola naturale d'Iacopo di Lionardo Strozzi, nel cui banco a Bruggia stava Lorenzo. Ella sposò questo Marco, ch'era de' Cioni. Ved. la Lettera XI.
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